martedì 24 novembre 2015

'Il bambino possibile' una guida in un linguaggio comprensibile










"Quale centro specializzato scegliere, per affidare il desiderio di un figlio a mani esperte? Quali sono gli esami da effettuare, le terapie da seguire quando si entra nel vivo della fecondazione assistita e le diverse tecniche per arrivare alla tanto desiderata gravidanza? A tutte queste domande si propone di rispondere, in un linguaggio semplice e comprensibile, il volume presentato oggi in Senato dal titolo 'Il bambino possibile. Guida alla fecondazione assistita' (Il Pensiero Scientifico editore), della giornalista scientifica Adele Lapertosa.

Orientarsi all'interno del 'labirinto Pma' non è semplice: "Si naviga in internet, si possono consultare libri - sottolinea l'autrice - ma la maggior parte di quelli disponibili sono scritti soprattutto da medici e avvocati, che affrontano generalmente l'argomento da un solo punto di vista. La mia idea è stata quella di analizzare tutto il percorso nei suoi vari aspetti, dalle analisi da fare ai problemi psicologici da superare, dalle tecniche ai farmaci, spiegandoli come se li raccontassi a un'amica". Una 'bussola' che, secondo Filomena Gallo, avvocato che ha seguito molte coppie nei loro ricorsi in tribunale contro la legge 40/2004 sulla Pma, "colma un vuoto, perché le coppie che scoprono di essere infertili sono ancora oggi lasciate sole. Eppure la nostra carta costituzionale garantisce diritti come quello all'uguaglianza e alla famiglia, che dovrebbero essere contemporaneamente esigibili".

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venerdì 9 ottobre 2015

Tutte in fila per l'egg freezing





"Congelare gli ovociti da giovani per diventare mamme quando si è pronte. La tecnica funziona, ed è già business. Ma gli esperti avvertono:è una terapia, non una moda"

"I PIÙ ottimisti  -  o i più spregiudicati - lo chiamano time freezing. Ma il tempo può davvero essere congelato e consentire ad una donna di diventare mamma a quarant'anni usando gli ovociti di dieci anni prima? Il social freezing, ovvero il congelamento di ovociti per motivi non medici, negli Stati Uniti è diventato così di moda da diventare regalo delle mamme per le figlie che si iscrivono al college. E sta prendendo piedi anche in Italia. Tanto, tra anni di studio, inizio della carriera e ricerca di un partner prima dei 38 anni a fare un figlio poche ci pensano. E allora ecco gli esperti di fertilità che raccomandano di congelare gli ovociti da giovane  -  sotto i 30 anni  -  per diventare mamma dopo. Quando però si è biologicamente anziane. Costo, nel nostro Paese, dai due ai tremila euro con costi di conservazione in azoto liquido dai 150 ai 300 euro annui."

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giovedì 3 settembre 2015

Fecondazione eterologa, a Bologna la prima gravidanza










"Prima gravidanza da fecondazione eterologa al Sant'Orsola a Bologna. E non con gameti dall'estero e pagati, come accaduto in altri casi, ma col primo donatore 'arruolato' gratuitamente dal Policlinico. La gravidanza è alla 6/a settimana. Tra le persone che hanno offerto gratuitamente spermatozoi e ovociti, sono stati reclutati due uomini e una donna, altre 12 donne hanno donato i loro ovociti già conservati in ospedale. A settembre partirà una campagna per sensibilizzare alla donazione. 


In tutta Italia a frenare il percorso è, infatti, la carenza di donatoriIl Sant'Orsola, col suo Centro di procreazione medicalmente assistita (diretto dalla professoressa Eleonora Porcu) è l'unica struttura pubblica che a Bologna pratica la procreazione assistita. In Emilia-Romagna ci sono altre 5 strutture. Al Sant'Orsola non vengono utilizzati gameti a pagamento dall'estero. Il Centro del Sant'Orsola ha avviato le visite alle coppie intenzionate ad accedere alla fecondazione eterologa a novembre, non appena sono state definite le linee dei parametri legislativi. Tutto il percorso (salvo ovviamente i ticket se la coppia non è esente) è gratuitoAl momento sono 10 i trattamenti effettuati e 171 le coppie in attesa."

Per leggere l'articolo:
http://www.quotidiano.net/fecondazione-eterologa-donatore-gratuito-bologna-1.1217507

giovedì 23 luglio 2015

Buone vacanze

















Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.
(Bertrand Russell)


Buone vacanze Fecondamente ritorna a settembre :)

venerdì 10 luglio 2015

Infertilità e medico di base: ruolo ancora marginale










"Solo il 3,7% delle coppie infertili si rivolge al Centro di PMA inviato dal proprio Medico di Medicina Generale (MMG); il 18,6% ci arriva grazie al ginecologo o all’andrologo. Internet e TV assumono un ruolo fondamentale, che si attesta al 30%, mentre è il passaparola l’elemento che pesa maggiormente nell’orientare la coppia verso il Centro, con una percentuale pari al 37,6% dei pazienti. “Il medico di medicina primaria – sottolinea il Dottor Antonino Guglielmino, Presidente del Congresso e Direttore dell’Istituto di Medicine e Biologia della Riproduzione UMR/HERA – è una figura fondamentale nell’orientare e sostenere la coppia infertile. I pazienti, infatti, nella maggior parte dei casi arrivano ai centri di PMA disorientati, privi di esami o con un numero eccessivo di indagini inutili, senza diagnosi e, soprattutto, in ritardo rispetto all’età della donna. C’è bisogno di un medico di riferimento sul territorio che migliori il rapporto tra la coppia infertile e il Centro PMA, fornendo supporto e consulenza durante l’intero percorso diagnostico-terapeutico. Ciò consentirebbe di effettuare diagnosi e cure tempestive, risparmiando tempo prezioso”. Gli esperti riuniti a Catania hanno stilato un decalogo per definire il ruolo del medico primario nella gestione della coppia infertile: principi condivisi alla base delle prossime Linee Guida per un modello organizzativo territoriale prodotte dalle Società Scientifiche e dagli Ordini Professionali di riferimento. “La fertilità – afferma Domenico Grimaldi, Professore a contratto di Medicina di Famiglia presso l’Università di Catania, Segretario provinciale e Vicepresidente regionale Fimmg - va posta al centro della politica sanitaria nazionale."


venerdì 3 luglio 2015

Fecondazione assistita: Lorenzin firma le linee guida, anche eterologa










"Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato le nuove linee guida della legge sulla fecondazione assistita. Entreranno in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Fra le novità l'accesso all'eterologa. E' possibile la doppia donazione sia di ovociti che di seme. Esclusa la selezione delle caratteristiche fisiche.

Il nuovo testo, che aggiorna le linee guida del 2008, è stato rivisto in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica ma anche normativa.

Le variazioni rispetto alle linee guida ora in vigore. Fra le principali l'accesso alle tecniche di fecondazione eterologa, la raccomandazione di un'attenta valutazione clinica del rapporto rischi-benefici nell'accesso ai trattamenti, con particolare riferimento alle complicanze ostetriche, alle potenziali ricadute neonatologiche e ai potenziali rischi per la salute della donna e del neonato nonché l'accesso generale a coppie sierodiscordanti, cioè in cui uno dei due partner è portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili per infezioni da Hiv, Hbv o Hcv (nella versione precedente era previsto solo per l'uomo portatore, in quella attuale si consente anche alla donna portatrice)."


link all'articolo: http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/fertilita-e-infertilita/2015/07/01/news/fecondazione_eterologa_regole-118081770/

venerdì 26 giugno 2015

PMA: Perché i pazienti abbandonano i trattamenti?








 "Il rapporto tra medico e coppia infertile al centro del V Corso di Medicina della Riproduzione del Centro GENESIS di Roma diretto dal prof. Claudio Manna, Ricercatore presso l’Università Tor Vergata di Roma. Il dato di partenza dell’indagine, condotta sui 70 specialisti ginecologi intervenuti all’evento, evidenzia come solo il 28% delle coppie che si rivolge la prima volta ai ginecologi per un problema di infertilità ritorna quasi sempre dopo il primo appuntamento. Per il 16% dei medici intervistati l’abbandono dopo il primo colloquio è frequente o molto frequente. Nel 40% dei casi, i motivi dell’abbandono sembrano essere legati al rapporto medico-paziente.
Obiettivo principale dell’indagine condotta dal Centro GENESIS quello di aprire al confronto e alla condivisione di esperienze tra medici per migliorare l’approccio ai pazienti che si rivolgono alla PMA e favorire l’aderenza alle terapie. Secondo recenti studi, infatti, si stima che il 40% delle coppie abbandoni il percorso di PMA dopo il primo tentativo fallito, sebbene la pratica clinica dimostri che le probabilità di successo cumulativo aumentano significativamente facendo più tentativi.
Per il 48% dei medici intervistati, il fenomeno dell’abbandono dei trattamenti deriva da fattori economici, mentre il 24% lo attribuisce a problemi di tipo strettamente medico, quali diagnosi o terapia non risolutiva. Da sottolineare che quasi il 40% delle possibilità indicate quali cause dell’abbandono delle coppie ruota proprio attorno al rapporto medico-paziente: l’atteggiamento o il carattere del medico (12%); la sua mancanza di ascolto (12%); la mancanza di fiducia del paziente (12%). Solo nel 3% dei casi subentrano fattori personali del paziente."


giovedì 18 giugno 2015

Le cause psicologiche dell'infertilità: quando il corpo respinge l'embrione







"Nel 15-20% delle coppie sterili non si riesce a raggiungere una diagnosi. Ed è estremamente difficile capire quando la cosiddetta “infertilità inspiegata” sia dovuta a disturbi fisiologici non identificati (o ancora sconosciuti alla scienza medica), oppure a problemi emotivi e psicologici.


“Di certo gli stati d’animo influiscono fisicamente sui neurotrasmettitori, quindi anche sugli ormoni”, precisa Simonetta Betti, psicologa clinica dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. “E quando la causa non è biologica, a giocare un ruolo preponderante in entrambi i genitori è senz’altro l’ansia di avere un figlio”.
Il primo ostacolo è l’ansia
Per esempio, non è raro il caso di una coppia che non riesca a concepire, adotti un bambino, e subito dopo ne aspetti uno… in modo naturale. Come se qualcosa si “sbloccasse” una volta esaurita l’urgenza della genitorialità. “Questo aspetto emotivo è presente soprattutto nella donna, che socialmente e umanamente patisce di più la mancanza di un figlio, mentre l’uomo accusa più spesso disfunzioni fisiologiche”, osserva l’esperta. “Ma non è sempre così. Ricordo il caso di un uomo che aveva un grave problema di spermatozoi pigri: una volta deciso con la compagna il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, i suoi spermatozoi si sono ‘risvegliati’ di colpo e i due hanno messo al mondo 3 figli senza alcun aiuto!”
Quando il corpo respinge l’embrione
Una situazione più chiaramente legata a un disagio psicologico è quella che si manifesta durante la Pma. Per esempio quando l’embrione, impiantato con una tecnica come la FIVET o la ICSI, non attecchisce all’utero. “Qui è evidente l’aspetto emotivo”, spiega la psicologa, “perché il cortisolo, l’ormone dello stress, è fonte di abortività”. In questi casi, l’intervento dello psicologo (figura sempre presente nei migliori centri di Pma) è mirato ed efficace: la terapia consiste nell’aiutare la futura mamma a rilassarsi e a vivere in modo positivo la gravidanza in arrivo. “Inoltre, nella fase post-impianto della procreazione assistita la donna è un po’ sola ed è necessario coinvolgere anche il compagno, inducendolo a essere più empatico, più partecipe di ciò che sta avvenendo all’interno del corpo femminile”.



giovedì 11 giugno 2015

Fecondazione eterologa, siamo un popolo di importatori?




"Siamo un popolo di importatori. Di gameti. Da quando l’eterologa – la tecnica di fecondazione artificiale che prevede l’impiego di ovociti o spermatozoi di donatori estranei alla coppia – è stata liberalizzata dalla Corte Costituzionale, alle dogane degli scali nazionali è un gran via vai di ovociti e liquido seminale congelati, ordinati all’estero. I nostri centri ne sono sprovvisti perché gli italiani non possiedono slancio solidale, non sono preparati. L’alternativa, dunque, è lo «shopping» all’estero. Nei primi cinque mesi dell’anno sono così arrivati 855 contenitori delle preziose cellule riproduttive congelate: 441 con liquido seminale, 315 con ovociti (ciascuno contenente tre uova) e 99 con embrioni. Contenitori destinati in tutto a 420 coppie.
I dati li ha presentati a Napoli Giulia Scaravelli, responsabile del registro sulla procreazione medicalmente assistita all’Istituto Superiore di Sanità, ai medici del congresso della Società Italiana di Andrologia (la Sia) presieduto da Giorgio Franco.
Sono nati bambini? I giornali hanno riportato la notizia di un’unica nascita «eterologa», presso la clinica Alma Res di Roma. Ma in questo caso si è trattata di una storia made in Italy, grazie a una studentessa che si è offerta volontaria e ha acconsentito al prelievo dei suoi ovociti. Altre gravidanze sono in corso. All’ospedale pubblico di Cortona, Asl di Arezzo, sono stati eseguiti 36 impianti di eterologa, altri 32 in calendario. Nascite attese entro l’estate al centro European Hospital di Roma, diretto dall’andrologo Ermanno Greco: «Da noi la percentuale di successo con donazioni maschili è del 37%. Preferiamo che sia il paziente ad occuparsi dell’importazione. Attenzione però, molte eterologhe si potrebbero evitare con una valutazione più meticolosa della causa di infertilità, cercando alternative»."

mercoledì 3 giugno 2015

Gli esperti: “Ecco le nostre proposte per promuovere la natalità e difendere la fertilità”






"La denatalità influenza direttamente molti settori: economico, sociale, sanitario, previdenziale, tanto per citarne alcuni. Occorre, pertanto, promuovere una consapevolezza nelle persone e un cambiamento culturale che porti negli anni  ad invertire la tendenza al declino delle nascite”. Ma “manca ancora, purtroppo, una vera cultura della fertilità sia nell’opinione pubblica che in una certa quota di medici, nonché nei processi comunicativi di massa, una cultura che promuova un momento riproduttivo consapevole e nelle migliori condizioni biologiche possibili”. Questo il quadro della realtà italiana dipinto dal “Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità” del ministero della Salute, che per la realizzazione del Piano nazionale per la fertilità ha elaborato un documento di osservazioni e proposte per promuovere la natalità e la tutela della fertilità nel nostro Paese...

Per gli esperti del Tavolo “è necessario, allora, recuperare il valore sociale della maternità, sia come esperienza formativa individuale sia come bene di tutti. La società deve comprendere che è un bene che nascano bambini, è un bene che il Paese possa riprodursi e sostituirsi, senza declinare irrimediabilmente. In questo senso impegnarsi per un welfare e anche per progetti di sostegno economico alla natalità (vedi bonus bebè, detrazioni fiscali, forme di lavoro flessibile, maggiore uso del congedo parentale per gli uomini, presenza capillare di nidi aziendali, ecc) non deve essere visto come una sorta di "compensazione" per il "disagio", ma come un atto di responsabilità e giustizia sociale”.  

Questo significa anche “ offrire, a partire dai più giovani, informazioni corrette sulla fisiologia maschile e femminile, sull’andamento della curva della fertilità ed i suoi tempi, sui comportamenti che possono compromettere la fertilità ma anche sulle principali patologie che se opportunamente trattate in tempi e modi corretti possono consentire comunque di avere un figlio”

Molta importanza viene data al tema dell' educazione, soprattutto rivolta agli adolescenti

"Educazione alla sessualità dal bambino all’adolescente
Aver cura della propria salute riproduttiva e sessuale fin dall’infanzia è indispensabile per evitare che patologie o comportamenti scorretti e dannosi possano compromettere la fertilità futura. La salute sessuale e riproduttiva è un importante aspetto della crescita e dello sviluppo in particolare in età adolescenziale.
Gli adolescenti vanno educati a divenire autonomi e ad avere maggiore responsabilità per la propria salute ed in particolare circa la propria sessualità e funzione riproduttiva. Nella maggior parte dei casi i giovani ricevono le informazioni su sessualità e riproduzione dagli amici, seguiti dai media. La carenza di informazione, in particolare di quella “referenziata” (a vantaggio invece, di un’ampia disponibilità di dati “spazzatura” accessibili sul web), sembra essere una delle maggiori criticità. E’ fondamentale anche l’azione educativa della famiglia, che può essere integrata e arricchita dal contributo di esperti e di istituzioni."


mercoledì 27 maggio 2015

Aumenta l'infertilità








Rispetto a 20 anni fa, l'infertilità è aumentata del 10%. Cos'è successo in questi anni?

"In Italia il 20% circa delle coppie ha difficoltà a procreare per vie naturali, mentre solo 20 anni fa la percentuale era pari alla metà. Aumentano dunque sempre di più le culle vuote, tanto che gli attuali livelli i denatalità destano allarme perché, avvertono gli esperti, mettono a rischio il welfare e la tenuta del sistema sociale. E proprio partendo da questo dato preoccupante che il ministero della Salute lancia oggi il Piano nazionale per la fertilità, con lo slogan 'difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro'.

per leggere l'articolo: http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2015/05/27/per-20-coppie-problemi-infertilita-via-piano-nazionale_73ce1c76-eab3-4ad0-a2a5-482e84b46ced.html

mercoledì 20 maggio 2015

Infertilità o sterilità per il 30% delle coppie









"Boom di bimbi in provetta. La maggior parte delle coppie va dallo specialista dopo un anno di tentativi di avere una gravidanza (53%). «E’ indispensabile offrire informazioni corrette sui comportamenti che compromettono la fertilità e sulle patologie che se opportunamente trattate possono consentire comunque di avere un figlio», afferma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Nel 2012, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, sono nati con la fecondazione assistita in Italia quasi diecimila bimbi, con una crescita del 170% nei sette anni precedenti, quasi triplicate. Le famiglie nel nostro paese pensano troppo tardi a un figlio, con il rischio sempre maggiore di trovarsi di fronte a problemi di fertilità che le portano sempre più spesso nei centri per la fecondazione assistita, con i bimbi nati in provetta quasi triplicati in pochi anni. Una situazione che è tra le cause del tasso di natalità troppo basso del paese e che è stata descritta dal rapporto «Diventare genitori oggi » realizzato dal Censis e dalla fondazione Ibsa". 

per leggere l'intero articolo: http://www.lastampa.it/2015/04/03/italia/cronache/infertilit-o-sterilit-per-il-delle-coppie-tHLFeQDqeS2Q21evH9DYoJ/pagina.html

giovedì 14 maggio 2015

L'infertilità inspiegata




Il termine infertilità inspiegata sottopone la coppia ad un ulteriore stress; dopo aver eseguito tutti gli esami prescritti non riesce ad ottenere risposta al suo problema.
L'articolo analizza l'infertilità idiopatica sotto diversi aspetti, la coppia passa dal desiderio di scoprire "cosa c'è che non va" al "che cosa si può fare", in questo passaggio si inserisce l'intervento dello psicologo che si occupa d'infertilità favorendo una riflessione sul " come stiamo?" e sul " come potremmo stare?"



"Il termine infertilità inspiegata definisce l’incapacità della coppia di concepire, e quella del medico di spiegare perché. Forse ancora più difficile da accettare della infertilità vera e propria, l’infertilità inspiegata sottopone la coppia a uno stress terribile: nonostante abbia seguito tutte le indicazioni e si sia sottoposta a tutte le analisi, la coppia non riesce ad avere un figlio e non trova risposta al suo problema...

La presenza di tube di Falloppio normali, di un’ovulazione regolare, e di parametri spermatici accettabili può essere ancora associata a una ipofertilità a causa di una distorsione anatomica della cavità uterina, della presenza di una endometriosi intraperitoneale, o di una condizione immunologica. Tuttavia in molti casi gli esami di routine non mostrano alcuna anomalia, ma la coppia non riesce a concepire. Questa infertilità è quindi definita inspiegata idiopatica, ovvero senza causa apparente. 
La diagnosi di infertilità inspiegata
È una diagnosi per esclusione che viene posta dopo che le indagini mediche hanno mostrato parametri seminali normali, concentrazioni corrette di progesterone a metà della fase luteale, permeabilità delle tube, assenza di distorsioni anatomiche della cavità uterina o di condizioni genetiche e di malattie o sregolazioni del sistema immunitario. Talvolta possono essere effettuate analisi successive, che però raramente modificano il trattamento. Inoltre, molte coppie non desiderano tanto scoprire “cosa c’è che non va”, ma piuttosto sapere “che cosa si può fare”."


giovedì 7 maggio 2015

La sterilità mette a dura prova il rapporto di coppia.







"Infatti, il più delle volte, il matrimonio diventa il facile capro espiatorio dei molteplici sentimenti negativi che si sperimentano individualmente. L’immagine di sé danneggiata e la conseguente diminuzione di autostima provoca nell’individuo infertile la perdita del sentimento di sentirsi attraente e in grado di attrarre.

Ciò può determinare un decremento del desiderio sessuale, una riduzione nella capacità di rispondere ad uno stimolo sessuale e di abbandonarsi all’esperienza erotica.

Per le coppie sterili mettere al mondo un figlio è una scelta voluta e accompagnata da tensioni emotive, disagi fisici e notevole dispendio economico."


martedì 28 aprile 2015

Osteopatia e infertilità



Come si inserisce la pratica dell'osteopata nel trattamento dell'infertilità?
"Il MOVIMENTO E' VITA: questo è il principio alla base dell'Osteopatia.
La funzionalità dell'apparato ginecologico può essere aiutata con l'osteopatia attraverso trattamenti che mirino a:
  • ristabilire la mobilità dell'utero, liberandolo per esempio da aderenze peritoneali o cicatriziali;
  • rimettere in equilibrio tutti i legamenti ed il legamento sospensorio dell'ovaio;
  • ridurre la compressione viscerale sugli organi genitali;
  • liberare l'apparato ginecologico dal colon sia sinistra che a destra.
Altrettanto importante è il trattamento manipolativo osteopatico rivolto all'apparato circolatorio nel suo complesso e in relazione all'apparato ginecologico.
Come diceva Still: “l'arteria è suprema”, pertanto ogni restrizione della mobilità degli organi determina la diminuzione del flusso dei liquidi oltre al sangue, anche della linfa, causando quindi degli squilibri all'interno dell'organismo."

qui il link all'articolo:

martedì 21 aprile 2015

E l'eterologa?





Qual'è la situazione attuale dell' eterologa in Italia? Una coppia prova a mettersi dall'altra parte, per cercare di donare ovuli e spermatozoi nei centri lombardi di fecondazione assistita. Il risultato? "no", "non so" "ci dispiace ma..."



"Dicono che l'eterologa  -  partita un anno fa, praticamente imposta dalla magistratura  -  non stia decollando. Dicono che non ci sono abbastanza donatori e per questo il meccanismo non si mette in moto: manca la "materia prima", insomma.

Bene, allora proviamo a donare, proviamo a capire come si fa a dare una mano. Proviamo a stare dall'altra parte della barricata: non quelli che chiedono un aiuto alla scienza per avere figli, ma quelli che si mettono a disposizione. Entrambi trentenni, in buona salute e armati di altrettanta volontà, scopriamo però che nella ricca, efficiente e moderna Lombardia donare agli altri (e senza chiedere nulla in cambio) è un'impresa disperata, per veri temerari. E così incassiamo sfilze di "no", "non so", "eh?", "ci dispiace ma... " e affini."


link all'articolo:
http://www.repubblica.it/salute/2015/04/18/news/_il_nostro_viaggio_a_vuoto_nel_labirinto_eterologa_l_italia_non_e_ancora_un_paese_per_donatori-112236442/

martedì 14 aprile 2015

FIVET: esperienze e difficoltà





"Sono tante le cose che si possono dire sulla fecondazione eterologa e troppe le difficoltà che una coppia deve affrontare per poter percorrere questa strada. La cosa migliore credo sia lasciar parlare chi ci è passato e ci può offrire un punto di vista sincero ed attendibile sugli aspetti tecnici ed emotivi di questa tecnica. Ecco perché ho scelto la storia di Raffina e Bertrando, una coppia tra le tante che ha accettato di raccontarci la propria esperienza"

Qual è stato il percorso che vi ha portati a scegliere la fecondazione eterologa?


© Thinkstock
Il 24 dicembre 1998, dopo quattro anni di matrimonio, scoprimmo di essere una coppia sterile. La prima reazione di mio marito, a caldo,  fu “se mi vuoi lasciare ti capisco” perché il nostro problema era l'assoluta assenza di spermatozoi. Ovviamente non pensai nemmeno per un secondo a lasciarlo. La notizia mi gettò nella disperazione perché la maternità per me era un sogno da lungo tempo, forse da sempre, ma da subito il problema mi si presentò come un problema della coppia, non suo.
Un giovane medico che conoscemmo in quell'occasione ci prese per mano e ci accompagnò alla ricerca di una soluzione. Mio marito subì due interventi di biopsia testicolare alla ricerca di uno spermatozoo anche immaturo, ma la diagnosi fu “Only Sertoli Cells” ovvero non c'erano nemmeno le cellule preposte a produrli, gli spermatozoi.
Facemmo qualche tentativo di inseminazione intrauterina con seme di donatore e su consiglio del medico ci rivolgemmo alla Svizzera: vicina e con molta esperienza nel settore ed un impianto normativo collaudato.
Non andò bene e ogni tentativo era un fallimento, un piccolo lutto. Per questo motivo, soprattutto per la preoccupazione di mio marito per la mia salute mentale, sospendemmo i tentativi a tempo indeterminato. Nel frattempo altre esperienze (un affido temporaneo, in particolare) occuparono le nostre energie.
Nel 2004, poco prima che entrasse in vigore la Legge 40/04, decidemmo di riprovarci. Mio marito cercò di convincermi a stabilire un numero finito di tentativi. Io acconsentii a non accanirmici, ma svicolai sul numero. Inoltre decidemmo di provare con la FIVET anziché con le IUI.
Riuscimmo a fare il primo tentativo in Italia. Sembrò andare bene, ma dopo poche settimane il sogno finì e intanto la nuova Legge era entrata in vigore.

http://gravidanza.doctissimo.it/rimanere-incinta/fertilita-infertilita/fivet-esperienze-e-difficolta.html

mercoledì 8 aprile 2015

Infertilità. Censis, natalità bassa, ma cresce il numero dei bambini “in provetta”: +169% in sette anni












 "Sono ancora molte le criticità nella risposta sanitaria all’infertilità, più orientata alle cure che alla prevenzione, e una disparità di offerta terapeutica sul territorio. L’88,7% di ginecologi, andrologi e urologi ritiene che L’Italia sia afflitta dal grave problema della bassa natalità e che la scarsa propensione degli italiani ad avere figli è ricondotta principalmente a motivazioni economiche (75,3%). Il 75% degli specialisti è convinto anche che la crisi economica scoraggi le coppie che devono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita."

link all'articolo: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=27007

mercoledì 1 aprile 2015

L'infertilità per lei, l'infertilità per lui






L'infertilità femminile ha una rappresentazione simbolica diversa da quella maschile. 
Entrambi sperimentano rabbia e impotenza, ma nell'universo femminile la maternità ha un significato più profondo collegato al generare vita.


"Per una donna scoprirsi infertile, significa accettare una frattura con l’ordine precostituito, significa accettare il tradimento del patto con Dio, secondo cui siamo state fatte per generare vita. Significa vuoto e assenza e significa molto altro. Ma mi chiedo: per un uomo è lo stesso?"


"Mi domando come sia il mondo visto con gli occhi di un uomo che vive l’infertilità della propria compagna o la sua. In entrambi i casi credo che il senso di frustrazione e di rabbia abbia a che fare con un sentimento di potenza e di virilità negata. Eppure, quando è Lei nella coppia la più debole, la persona da proteggere da se stessa, dalla collera nei confronti del suo corpo rotto, l’uomo ha un duplice compito che svolge per lo più in maniera magistrale: amare, sostenere e contemporaneamente fare compromessi continui con il vuoto di entrambi e la normalità della vita intorno. Mentre scrivo, penso alla modalità con cui le donne approcciano alle cose e come, tranne rare eccezioni, l’autolesionismo abbia cromosomi femminili."


per continuare a leggere l'articolo:
http://www.lenuovemamme.it/linfertilita-per-lei-linfertilita-per-lui/

martedì 24 marzo 2015

Guarda, mamma, guarda: donne senza figli










Riportiamo una parte del post presente sul blog di Veronica Benini (www.sporablog.com)
E' una riflessione sulla maternità mancata, sul ruolo della donna nella nostra società, sull'onnipotenza femminile.


"A volte non funziona per motivi sconosciuti.
A volte la mente ti sterilizza il corpo.
Non capirò mai perché non ha funzionato.O forse l’ho capito. Il mio corpo ragiona meglio di me.
Una. Due. Tre.
Quattro. Cinque. Sei.
Sei inseminazioni artificiali. Tre anni a piangere sui test negativi, a farmi le punture nella pancia.
Un utero perfetto. Ovaie, trombe e ovuli bellissimi.
Un collo menomato dai tumori, una stereilità stupidissimamente meccanica.
“Niente di grave, Madame”.
E invece.
Non credo che si possa chiamare lutto, se i bambini non ce li hai.
D’altronde non c’è nemmeno un nome per le mamme che perdono i figli.

Una donna senza figli non è naturale..."



link all'articolo sul blog:
http://www.sporablog.com/2015/03/17/donne-senza-figli/#.VREqjSl4wVq

lunedì 16 marzo 2015

Mamma dopo il cancro. E' possibile






La scoperta di avere una malattia oncologica è sempre un trauma, anche quando le prospettive di cura sono ottime e se ne può uscire in breve tempo.
E' un trauma perché sappiamo a cosa andiamo incontro e siamo coscienti che una patologia di questo genere lascerà sul nostro corpo e nella nostra psiche delle tracce indelebili. Una delle conseguenze è il rischio di non poter più procreare. E per chi riesce a guarire, portarsi dietro questo carico di sofferenza è spesso devastante.
fonte:

giovedì 5 marzo 2015

Diagnosi di infertilità, la coppia reagisce








coppia_felice


Come reagisce la coppia a una diagnosi di infertilità

"Si cresce nella consapevolezza di poter controllare tutto nella propria vita. Che studi fare, in quale campo lavorare, quando andare a vivere da soli, quando sposarsi e… quando avere un figlio. Ma una diagnosi di infertilità in pochi istanti fa sfumare tutte le proprie aspettative. Magari per anni sono stati adottati metodi contraccettivi per evitare una maternità indesiderata quando invece si decide di avere un figlio, questo non arriva.
La prima reazione della coppia? “Per la coppia è uno shock - dice Simona Capurso, psicologa di Sos Infertilità, associazione no profit milanese fondata da un gruppo di coppie infertili -. Sembra un evento talmente impossibile, è qualcosa che proprio non ci si aspetta. Si passa poi a un sentimento di rifiuto, di rabbia, di collera. Come mai è successo proprio a noi?”.."

E voi? quali sono state le vostre reazioni?



Link all' articolo:
http://www.nostrofiglio.it/concepimento/infertilita/diagnosi-infertilita



mercoledì 25 febbraio 2015

“Stato interessante”, documentario sui dubbi del primo figlio a 40 anni






Alessandra Bruno ha deciso di seguire la vita di otto donne di Milano, Bologna, Roma e Torino. C'è chi cerca un figlio, chi non lo vuole e chi è incerta. 

Le donne che hanno deciso di restare incinte si ritrovano a fare i conti con l’età: nonostante i progressi della medicina, ritardando il momento del concepimento, si possono avere maggiori difficoltà. Le due, invece, che hanno scelto di non essere madri devono confrontarsi con le pressioni di una società che fatica ancora ad accettare che una donna possa essere completa anche senza un bambino. Per le quattro indecise la situazione si complica.

qui il link:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/29/interessante-documentario-sui-dubbi-maternita-figlio-40-anni/1358106/


giovedì 19 febbraio 2015

Il lato psicologico della fecondazione






Il lato della fecondazione, che spesso non viene considerato, è quello psicologico. Esso entra in gioco prima nella fase ormonale e poi se qualcosa va storto. Come gestite questi momenti?
 

... Questo momento nella vita della donna ha spesso dei risvolti psicologici impegnativi,gli ormoni che si assumono creano delle reazioni emotive che difficilmente si possono spiegare proprio perché generate degli ormoni (un po’ come quello che accade nella sindrome pre mestruale, con l’aggravante che in questo caso il tutto non avviene in maniera naturale ma “imposta” dai farmaci al fisico).
Ma questo è ancora il momento positivo, quello in cui le cure e gli sforzi che queste richiedono si sopportano perché si è consapevoli che sono mirate al raggiungimento di un obiettivo che altrimenti non si potrebbe raggiungere.
Il lato psicologico vero e proprio entra in scena dopo, soprattutto se qualcosa non va per il verso giusto: per esempoi se si producono un numero insufficiente di follicoli, o al contrario se se ne producono troppi e quindi il medico comunica che non si può proseguire, oppure si arriva alla fecondazione e si vive con con ansia i 10/15 giorni che separano dall’esito e dal prelievo delle beta hcg che diranno se il sogno si avvererà oppure no.
qui il link all'articolo:

http://www.lenuovemamme.it/il-lato-psicologico-della-fecondazione/

martedì 10 febbraio 2015

L'intervista di A.









L’esperienza della fecondazione assistita è spesso un percorso lungo e doloroso, vi raccontiamo l’esperienza di A., una signora che abbiamo seguito durante il suo percorso di PMA, oggi ha una figlia di 6 anni.

Qual’è stato il vostro iter di diagnosi?

Ci sono state due diagnosi; nella prima è stata riscontrata una lieve infertilità maschile, sembrava nella normalità. Ho fatto i primi due cicli di ICSI con stimolazione ormonale, senza aver successo. Abbiamo così deciso di cambiare centro, sempre rimanendo in Piemonte a Torino.
La seconda diagnosi è stata devastante psicologicamente, dopo l’iter diagnostico mi hanno trovato l’fsh altissimo: pensavo di essere vicina alla gravidanza. Invece il quadro si è modificato completamente e mi è crollato il mondo addosso.
In tutto ho fatto sei tentativi, prima di rimanere incinta di mia figlia.

Per continuare a leggere l'intervista:

venerdì 6 febbraio 2015

Cicogna cercasi...

fonte: http://www.esseredonnaonline.it/infografiche-mamma-e-bambino/cicogna-cercasi-infertilita-in-italia-incidenza-e-cause/

martedì 27 gennaio 2015

Perché non decolla la donazione di ovociti?


Due le ragioni secondo gli operatori. La prima è che è un percorso molto impegnativo, in termini giorni spesi nel fare analisi e controlli, di farmaci da prendere, cui si aggiunge un intervento chirurgico in day hospital per il prelievo degli ovuli. 


qui il link all'articolo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/24/fecondazione-eterologa-in-itali-mancano-donazioni-ovociti-boom-richieste-allestero/1363083/